A volte rimpiango quel periodo dove l’odontoiatria era "più semplice”, dove quasi tutto era analogicamente legato all'abilità del clinico e alla maestria dell’odontotecnico che lo seguiva.
Pochi prodotti, pochi strumenti, tanta abilità, meno marketing, meno velocità.
Oggi è tutto molto immediato, virtuale, digitale, veloce. Oggi, troppo spesso, il paziente arriva con il suo piano di trattamento fatto prendendo pezzi di informazioni da tutorial su YouTube e Facebook, si presentano con certezze e non speranze, si presentano con richieste e non domande.
A volte io non comprendo se stiamo surfando l’onda del digitale e dei social network o ne siamo travolti e trasportati alla deriva.
I flussi digitali completi, Full Digital Workflow, che iniziano ad arrivare sempre più impetuosi dagli studi medici, sospinti dal poderoso vento dell'innovazione e del marketing, soffrono di una grande inesperienza di una consistente parte degli operatori.
Purtroppo, si è creata una gran confusione nella comunicazione di vendita di alcuni prodotti digitali, spesso è stato compreso che questi avrebbero risolto tutti i problemi inerenti costi, velocità, semplicità e precisione.
Sicuramente, come quasi sempre accade, la verità sta’ nel mezzo, parole confuse alla fonte arrivate distorte all’operatore che non cerca risposte ma conferme.
Ora la tecnologia e l’industria devono trovare una soluzione che in parte è nella formazione e nella curva d’apprendimento verso gli utilizzatori; e in parte è in soluzioni tecniche e procedurali efficaci.
Accademie e società scientifiche come DDS, Aiop, Sipro, CAI Academy e altri sono inevitabilmente dei fari di conoscenza da seguire sempre più da vicino soprattutto in questi periodi di confusione e cambiamenti.
Nella più classica Curva di Rogers sulla diffusione di una nuova tecnologia siamo nella fase iniziale di sviluppo mentre nella medesima curva inerente l'adozione siamo oltre la metà della fase denominata “Early Adopter” (primi adottanti utilizzatori di una tecnologia) (Fig. 1-2).
Ricercatori clinici e industria devono ora rendere i prodotti e le procedure cliniche facilmente utilizzabili per la massa di futuri utilizzatori meno predisposti a gestire novità procedurali e complessità di utilizzo.
Il futuro utilizzatore, la massa, chiede un prodotto Ready To Go che non comporti particolari sforzi o difficoltà.
Software, algoritmi e AI stanno dando un contributo fondamentale; centri di formazione e accademie specifiche stanno gettando le basi per una solida curva di apprendimento.
L’industria stà cucendo il tutto con prodotti che permettano il traghettamento verso il “Full Digital” della Early Majority (maggioranza precoce) e dei futuri Late Majority (maggioranza tardiva).
In particolare, evidenza ritengo siano i tre protocolli sviluppati da IPD Dental Group: CSS|Strategy, Re|Scan e De|Bug. Queste tre procedure legate a filo doppio allo scanbody Scan|Transfer (IPD Dental Group - IPD AbutmentCompatibili.com) fungono da acceleratore della penetrazione da parte tecnologie digitali all’interno del pubblico definito Early e Late Majority (Fig. 3).
Semplificazione, sicurezza, precisione restituiscono all’operatore una certezza messa in discussione dalla incompleta maturità di prodotti digitali e dalla ancora immatura conoscenza dei prodotti stessi da parte degli operatori clinici e a volte anche dai venditori.
Ritrovare punti di riferimento noti come:
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Le chiavi in gesso o modelli master
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La tranquillità di poter ripetere
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La scansione senza la necessità di avere il paziente in poltrona
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Il sapere che esiste una procedura di validazione e correzione di tutte le scansioni effettuate
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L’eliminazione degli errori di produzione in laboratorio
Rendono il full digital workflow la soluzione tanto descritta dai venditori di scanner e stampanti ma mai ritrovata negli studi medici e nei laboratori.
È quindi indispensabile comprendere che, per adattarsi ai nuovi standard di tecnologia, è necessario adottare procedure, atte a innalzare la conoscenza e comprensione dei prodotti hardware e software che utilizzeremo; e adottare protocolli che permettano di contenere l’errore umano o tecnologico.
La curva d’apprendimento e di adozione della tecnologia digitale è iniziata la resilienza degli operatori e sta’ arrivando ai punti di massimo stress, le scelte di oggi condizioneranno il nostro lavoro e professione per i prossimi anni.
Le domande che dobbiamo continuare a farci sono: Siamo pronti a tutto questo? Utilizzo i prodotti tecnologicamente migliori? Sono condizionato da vecchie abitudini? Cosa posso fare per migliorare e crescere?
Lasciamo ad ognuno la propria risposta.