La precisione è diventata il requisito più richiesto da parte degli odontoiatri ed il fulcro sul quale l’odontotecnico può differenziare la propria offerta da quella della concorrenza.
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La precisione è diventata il requisito più richiesto da parte degli odontoiatri ed il fulcro sul quale l’odontotecnico può differenziare la propria offerta da quella della concorrenza.
Se il modello sul quale abbiamo lavorato non è l’esatta copia della bocca del paziente, il risultato finale non potrà essere che un manufatto impreciso.
Il gesso è il materiale più utilizzato per la costruzione dei modelli ma presenta una certa fragilità, soprattutto in spessori sottili, oltre ad una espansione che continua anche dopo l’indurimento, dovuta al suo continuo assorbimento d’acqua durante la lavorazione.
L’alternativa è una sola: LA RESINA
La caratteristica principale della resina è che, data la sua composizione chimica, una volta indurita non presenta modificazione alcuna, anche venendo a contatto con l’acqua durante le fasi della lavorazione.
HIT MODEL è una resina bicomponente, composta cioè da due parti (A e B), a cui sono state aggiunte delle cariche inerti che impediscono la contrazione e abbassano la reazione esotermica da polimerizzazione. La consistenza dei due componenti è molto fluida, tale da agevolare la miscelazione e soprattutto la colata nell’impronta.
Caratteristiche
- Precisa: espansione e retrazione zero per una elevata precisione e stabilità dimensionale.
- Semplice: si cola facilmente senza utilizzare il vibratore e indurisce all’aria senza pentola a pressione.
- Infrangibile: infrangibile agli urti, non si scheggia durante il taglio e la finitura dei monconi.
- Universale: utilizzabile con tutti i sistemi per lo sviluppo dei modelli e materiali da impronta*.
- Rapida: il modello può essere rimosso dall’impronta e lavorato dopo solo 90 minuti.
- Stabile: ad indurimento avvenuto non si hanno variazioni dimensionali anche dopo il contatto con acqua.
- Accurata: i particolari riprodotti risultano perfettamente fedeli all’impronta in ogni minimo dettaglio.
- Economica: la possibilità d’eseguire dosaggi precisi per ogni tipo di lavoro, consente di eliminare ogni spreco.
Intervista a Riccardo Giovini*
*Nasce a Milano nel 1948 e nell'anno 1969 consegue il diploma di Odontotecnico all'Istituto Galileo Galilei di Milano e un
Intervista a Riccardo Giovini*
*Nasce a Milano nel 1948 e nell'anno 1969 consegue il diploma di Odontotecnico all'Istituto Galileo Galilei di Milano e un suo lavoro viene insignito della medaglia d'argento alla terza mostra di Lignano Sabbiadoro. Inizia la sua carriera lavorativa nel 1963. Nel corso degli anni viene a contatto con molti maestri del settore che provvedono alla sua formazione e specializzazione nei vari rami dell'odontotecnica ed in particolar modo protesi mobile, fissa, combinata e su impianti. Nel giugno del 2000 fonda la Dental 4 Srl in qualità di amministratore unico e responsabile della protesi mobile. Ha partecipato e partecipa a numerosi corsi teorico e pratici tenendosi così sempre aggiornato. Negli ultimi tempi si dedica allo sviluppo delle impronte con materiale poliuretanico.
Quale è il requisito fondamentale per la creazione di un modello?
La precisione. Essa è diventata il requisito più richiesto da parte degli odontoiatri ed il fulcro sul quale l’odontotecnico può differenziare la propria offerta da quella della concorrenza. Per ottenere ciò risulta chiaro che l’odontotecnico debba considerare quali fasi del lavoro necessitino di maggior controllo ed interventi, senza che questi portino ad una rivoluzione delle proprie metodologie e abitudini. Come emerge anche dalle valutazioni dei vari congressi e corsi, lo sviluppo dei modelli è da considerarsi sempre la procedura più importante ai fini della precisione.
Quali sono i materiali più largamente usati dal tecnico per creare un modello dall’impronta?
Il gesso è il materiale più utilizzato per la costruzione dei modelli, seguito subito dopo dalla resina.
Che differenze vi sono tra il gesso (grado 4 e 5) e la resina?
Il gesso presenta una certa fragilità, soprattutto in spessori sottili, oltre ad una espansione che continua anche dopo l’indurimento, dovuta al suo continuo assorbimento d’acqua durante la lavorazione. Infatti, assorbe acqua dalla zoccolatura, durante la squadratura, quando viene lavato e queste continue variazioni dimensionali non assicurano un’assoluta stabilità e precisione del modello. La differenza sostanziale è, pertanto, la stabilità dimensionale. Infatti, il gesso tipo IV ha una variazione massima di 0,15mm e il gesso tipo V può arrivare fino a 0,30mm. Mentre la resina ha un valore inferiore ai 0,05mm. La precisione è quindi il requisito principale per la valorizzazione del lavoro svolto dal tecnico. Perché, sotto questo aspetto, la resina rappresenta una valida soluzione? La resina, essendo un materiale plastico e non minerale, viene utilizzata maggiormente per lavori su impianti con strutture e monconi sottili. Quindi, rispetto al gesso, è meno soggetta a fratture durante le prove dei manufatti protesici nei punti più delicati.
Quali sono le caratteristiche principali dell'HIT MODEL?
La caratteristica principale della resina è la stabilità, che consente di neutralizzare le variazioni tipiche dei gessi, garantendo lo sviluppo di modelli identici alla bocca del paziente, anche senza il ricorso ai sistemi per il controllo delle variazioni dimensionali. Infatti, la resina, una volta indurita, non presenta modificazione alcuna, anche venendo a contatto con l’acqua durante le fasi della lavorazione (squadratura, lavaggio del modello, ecc.). Inoltre, i modelli ottenuti con la resina sono molto resistenti agli urti e non rilasciano pulviscolo fastidioso nel laboratorio.
Perché è così importante lo sviluppo del modello? Può rivelarsi determinante sulla buona riuscita del manufatto?
Sì, è importante lavorare su un’impronta rilevata correttamente dall’Odontoiatra: maggiore è la precisione dei componenti da impronta utilizzati (in particolare l’assenza di gioco, le tolleranze) maggiormente precisa sarà l’impronta e quindi la produzione del manufatto definitivo.
Quali sono i comportamenti da adottare durante le varie fasi della lavorazione della resina?
La resina si può scalzare agevolmente con un bisturi o una punta perché non è abbastanza dura da rendere difficoltoso questo tipo di operazione; si taglia facilmente con un seghetto manuale o con il tagliamonconi elettrico. Durante la fresatura viene prodotta una polverina sottile che verrà aspirata facilmente dall’aspiratore da banco. Si può squadrare con la squadramodelli, forare con la fora-gessi per il sistema e si può utilizzare con qualsiasi altro sistema esistente per lo sviluppo dei modelli. Si può inoltre lavare con acqua calda e con la vaporiera. Sul moncone in resina si può fare la classica cappetta in plastica, oppure l’immersione diretta in cera calda isolando il moncone con un adatto distaccante.
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Bio Implant è lieta di presentare i nuovi impianti ad esagono interno Core V2 e K-Core V2, dove il termine "V2" sancisce il passaggio dalla storica ed affidabile linea ad esagono interno Co
Bio Implant è lieta di presentare i nuovi impianti ad esagono interno Core V2 e K-Core V2, dove il termine "V2" sancisce il passaggio dalla storica ed affidabile linea ad esagono interno Core e K-Core ad una linea rivista in chiave moderna che incontra le necessità attuali di Odontoiatri e Odontotecnici, facilitando ed ampliando notevolmente la scelta delle componenti protesiche e implantari.
Core V2 e K-Core V2 sono disponibili in diametri variabili e incrementali con la medesima piattaforma per consentire l'intercambiabilità delle componenti protesiche.
Bio Implant con le nuove linee V2 ha introdotto 2 nuovi diametri:
ø 3,5 per il Core V2 e
ø 3,8 per il K-Core V2,
così da permettere al clinico una maggiore possibilità di scelta durante il piano di trattamento.
• Nuovo packaging completamente rinnovato
• Inserimento dell’impianto semplificato dall'utilizzo dell'avvitatore diretto che ne facilita il prelevamento e l'inserimento nel sito implantare.
• Tre superfici: Classic (collo lucido), TDE (doppia acidificazione completa) e Simple (senza trattamento di superficie).
• Componenti protesiche intercambiabili e con tre diversi profili di emergenza con codifica colore: Narrow (marrone), Regular (giallo)
e Wide (verde).
Disponibili da dicembre
Kristal srl
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