Il bruxismo notturno (BN) è un disturbo che può interessare persone di tutte le età, inclusi bambini e adolescenti. Una ricerca approfondita sull'argomento è stata condotta dall'Université de Montréal in Canada, con il supporto del CIUSSS Nord Ile Montreal, CEAMS e il centro di ricerca di Montreal. Questo studio, pubblicato sul Journal of Oral Rehabilitation, fornisce un'analisi dettagliata del disturbo e delle sue modalità di trattamento.
Nell'ambito di questa ricerca, sono stati selezionati e analizzati 144 studi da un insieme più ampio di 386, reperiti tramite Medline. Questi studi si dividevano in diverse categorie: 83 riguardavano il BN possibile, 37 il BN probabile, 20 il BN confermato, mentre 4 non erano direttamente applicabili. L'obiettivo principale della ricerca era esaminare le nuove evidenze relative alla frequenza, alle cause, alla diagnosi e al trattamento del BN nei giovani, con un focus particolare sui casi di BN probabile e confermato.
I risultati hanno mostrato che la frequenza del BN varia significativamente, oscillando tra il 5% e il 50%, in base all'età e alla gravità del disturbo. Tra le cause identificate, ci sono risvegli notturni, problemi comportamentali e disturbi del sonno come l'apnea ostruttiva, il russamento e gli incubi. La complessità della fisiopatologia del BN suggerisce possibili legami con ansia, stress, disturbi del ritmo circadiano, comportamento aggressivo e condizioni respiratorie specifiche. Per una diagnosi più accurata, possono essere utilizzati diversi strumenti, tra cui dispositivi a canale singolo, elettromiografia a canale singolo o multicanale e la polisonnografia, particolarmente utile in presenza di disturbi respiratori sospetti.
Dal punto di vista del trattamento, la ricerca su questo tema è cresciuta notevolmente negli ultimi vent'anni. Tuttavia, la maggior parte degli studi si basa su segnalazioni autonome relative al BN possibile. Si è osservato che la prevalenza di BN possibile è più elevata nei giovani rispetto agli adulti e ancora maggiore in soggetti con disturbi da deficit di attenzione/iperattività e sindrome di Down. Le opzioni terapeutiche includono dispositivi occlusali, apparecchi orali per avanzare la mandibola, l'espansione rapida del mascellare e, in alcuni casi, terapie farmacologiche, sebbene queste ultime siano basate su evidenze limitate nei giovani.
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Fonte: Wiley