CAD-CAM: non ci sono limiti, ma solo protocolli da rispettare. Conoscere è potere!
CAD/CAM

 

Mangano Francesco

Dr. Francesco Mangano

Professore, Digital Dentistry, Sechenov University, Mosca, Russia; Section Editor, BMC Oral Health, Digital Dentistry; Socio Fondatore e membro del Board of Directors, Digital Dentistry Society (DDS); Fellow dell’International College of Dentists (ICD); Autore di 100 pubblicazioni su riviste internazionali indicizzate Pubmed e ad elevato impact factor; Esercita la libera professione a Gravedona (Como), dedicandosi esclusivamente all’Odontoiatria Digitale.

 


 

1. Quali sono le possibilità ed i limiti dei processi e delle tecnologie digitali in odontoiatria?

Il Digitale permette oggi di lavorare a 360°, in laboratorio e clinicamente, e trova applicazione dalla chirurgia alla protesi, dall'endodonzia alla restaurativa, sino all’ortodonzia. 
L’Odontoiatria è oggi una disciplina fortemente digitalizzata. 
Non esistono limiti: esistono solo protocolli che vanno rispettati ed applicati rigidamente, se si vogliono ottenere risultati clinicamente soddisfacenti. 
Ci sono 4 fasi di lavoro: scansione 3D, progettazione CAD, realizzazione CAM e applicazione clinica. 
Come si evince da questa impostazione, i processi di CAD e CAM vengono dopo la scansione. Perciò, ad esempio, la modellazione CAD protesica e la successiva fase di CAM, dipendono direttamente dalla qualità della scansione 3D.
Certamente, ciascuna delle quattro fasi richiede attenzione ed il rispetto dei relativi protocolli, altrimenti l'insuccesso è dietro l'angolo. 
Non è una passeggiata ma, completata la necessaria curva di apprendimento, le soddisfazioni sono enormi.

 
2. Quali vantaggi e facilitazioni comporta il cambiamento nel mondo digitale dentale?

I vantaggi sono enormi: migliore diagnosi, pensiamo alle possibilità che si sono aperte da cone beam computed tomography e scansione intraorale. Migliore pianificazione delle terapie, pensiamo alla chirurgia guidata, sia essa statica, dinamica o addirittura robotica. Migliore finalizzazione, pensiamo alle opzioni oggi disponibili in ambito chirurgico (meshes personalizzate in titanio per la rigenerazione ossea, impianti sottoperiostei laser sinterizzati) e soprattutto ai moderni sistemi CAD/CAM protesici.

 
3. Come funziona il sistema CAD-CAM e quali sono le fasi principali del workflow digitale?

Se parliamo di sistemi CAD/CAM protesici - non dimentichiamo che anche in chirurgia e ortodonzia la pianificazione 3D e successiva realizzazione di prodotti ad alto contenuto tecnologico è oggi possibile - è abbastanza semplice. Si parte appunto dalla scansione intraorale, quindi i files vengono inviati al laboratorio odontotecnico che modella un restauro (sia esso provvisorio o definitivo, su dente naturale o su impianto) all'interno di software CAD. Tale restauro viene poi realizzato fisicamente per tecnologia sottrattiva (fresatura) o additiva (stampa 3D) nella fase CAM.

 
4. Per garantire risultati eccellenti, quali caratteristiche basilari deve possedere un sistema CAD-CAM?

Direi elevata accuratezza e semplicità d'uso. E sono assolutamente certo che molti dei sistemi oggi disponibili possiedano queste fondamentali caratteristiche.

 
5. Quali apparecchiature, sistemi e materiali sono disponibili per il CAD/CAM?

Le apparecchiature per il CAD/CAM sono rappresentate fondamentalmente da fresatori a 4 e 5 assi, molatori e più recentemente, stampanti 3D. Con le stampanti possiamo stampare resine e metalli (selective laser sintering e selective laser melting). Con i fresatori a secco è possibile lavorare materiali come il PMMA, i PMMA composite, la zirconia, il PEEK; con i fresatori e molatori wet si affrontano litio disilicato e metalli. 

 
6. Gli odontoiatri possono realizzare personalmente restauri di denti singoli? 

Senz’altro. Il chairside esiste da tempo, inizialmente la tecnologia utilizzata era quella sottrattiva con dei molatori. Oggi il progresso tecnologico nel campo della stampa 3D permette la realizzazione di restauri definitivi in chairside, anche con gradiente colore, attraverso tecnologia additiva. Il processo di stampa di una corona o di un ponte dura in tutto 15 minuti e le apparecchiature praticamente non richiedono pulizia né manutenzione: l’ideale per uno studio dentistico.

 
7. Come si traduce l’utilizzo dei sistemi CAD-CAM in un vantaggio per i pazienti?

Mi verrebbe da dire qualità della terapia. Oggi con fresatori e stampanti 3D possiamo ottenere restauri protesici eccellenti: per esempio abbiamo chiusure marginali con errore al di sotto dei 20 micrometri! Era il sogno dei grandi dell’Odontoiatria Protesica Italiana, lo trovavamo nei testi sacri, e finalmente si realizza. Il tutto in maniera assolutamente ripetibile. 
La variabile umana ed il relativo errore sono praticamente eliminate, impiegando materiali biologicamente ed esteticamente compatibili, come la zirconia traslucente o le ceramiche ibride.
Ma attenzione: se la fase CAD/CAM è oggi praticamente perfetta, grande attenzione deve essere dedicata alla fase di scansione 3D, specialmente se si usano scanner intraorali.

 
8. Uno sguardo al futuro digitale dell’odontoiatria: quali ulteriori innovazioni potrebbero risultare interessanti? 

Senz’altro le novità più interessanti all’orizzonte sono rappresentate da Intelligenza Artificiale, Realtà Aumentata e Robotica. Nei prossimi 3-4 anni queste tecnologie porteranno ad un vero e proprio sconvolgimento nella nostra vita professionale e non solo! Bisogna farsi trovare pronti, conoscere, sperimentare, non avere paura. Conoscere è potere. 

 
9. Crede che il passaggio al mondo digitale dell’odontoiatria sia inevitabile?

Se un odontoiatra non passa al digitale oggi, c’è il rischio che possa pentirsene amaramente già domani. Ma per farlo occorre essere guidati da chi già ha una vasta esperienza in materia, perché altrimenti la trasformazione può essere difficile, addirittura ardua. Da perderci il sonno.

 

 

 

 

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