Siamo da diversi mesi, ormai da quasi un anno, in stato di pandemia, con tutti i tristi risvolti sociali, economici, psicologici e lavorativi che ben conosciamo.
Abbiamo attraversato momenti di terrore mentre ora viviamo pienamente la speranza di ritornare presto alla normalità. La produzione di vaccini ci incoraggia e ci autorizza a pensare che entro la fine dell’anno si possa tornare a stringere le mani e ad abbracciarci recuperando il perduto contatto umano. Alcuni lavoratori hanno continuato a lavorare in presenza ma la maggior parte è stata invitata ad operare in modalità diversa: online.
E’ stato così bruscamente proposto a tutti lo “smart working”, anche a chi non fosse ancora dotato di dispositivi idonei e privo di competenze necessarie. Abbiamo così subito collegamenti in cui la maggior parte del tempo veniva speso in inutili tentativi di far connettere chi non si sarebbe connesso mai mancando gli elementi fondamentali.
E’ stato l’anno in cui il digitale ha sfondato le porte degli italiani cogliendo alla sprovvista molti di loro e spingendoli prepotentemente nell’agitato e pericoloso mare di internet.
E’ accaduto che la formazione, fino a ieri obbligatoriamente in presenza, a causa della persistenza del Covid-19 venisse autorizzata in modalità e-learning, grazie a delle disposizioni regionali che hanno autorizzato gli enti accreditati ad erogare i corsi per ASO comodamente da casa. Ed è in questo momento che molti hanno pensato di approfittare per erogare la formazione a tutti indiscriminatamente valicando i confini ed accogliendo iscrizioni di aspiranti Assistenti di Studio Odontoiatrico da tutta Italia con l’unico criterio del “tanto è online”.
Purtroppo, per chi intende mantenere alta l’attenzione ed il rispetto nei confronti di chi investe tempo e denaro con l’unica speranza di vedere aprirsi all’orizzonte nuove opportunità di lavoro, questo aspetto non deve sottovalutarlo. La modalità smart working è manna dal cielo per chi normalmente macina chilometri per spostarsi da casa al lavoro, dal lavoro alla sede del corso e poi via a ritroso fino al rientro a casa facendo rientrare anche la gestione della famiglia in tutto il programma della giornata; tuttavia presenta le sue insidie.
Alcuni colleghi, invogliati dal costo più basso, dalla partenza immediata, dalla modalità semplificata, hanno aderito a percorsi formativi erogati da enti accreditati non presenti sul proprio territorio, vale a dire non presenti nella propria regione.
Mi tocca adesso dare il triste annuncio: quelle qualifiche non verranno riconosciute. Per quale motivo, si chiederanno improvvisamente in tantissimi?
La risposta è semplice: il tirocinio deve essere svolto nella stessa regione in cui l’ente accreditato ha ricevuto l’abilitazione e l’accreditamento del corso. Quindi, non sarà possibile procedere con il tirocinio nella propria regione ma bisognerà svolgerlo necessariamente nella regione in cui la sede della scuola risulta essere accreditata se si vuole vedere riconosciuto il certificato di qualifica professionale. La risposta ce la fornisce il coordinamento delle regioni che interpellato scrive testualmente:
” Oggetto: vs. richiesta “Profilo Assistente di Studio Odontoiatrico – Tirocinio curriculare”.
Con riferimento alla richiesta in oggetto, si fa presente che la pratica segnalata non è
regolare.
Infatti, un corso autorizzato in una Regione deve svolgersi interamente in essa e, qualora
venisse effettuato anche solo in parte in un suolo regionale diverso, non sarebbe regolare e
l’attestato eventualmente conseguito non risulterebbe valido.
Quanto sopra poiché, l’accreditamento ottenuto in una Regione riguarda unicamente le
attività che si svolgono in quel luogo e non quelle realizzate – al di fuori di qualunque controllo
– nel territorio di altre amministrazioni regionali.
Cordiali saluti”
Sorpresi? Immagino di sì. La risposta è il risultato di una ricerca voluta da chi tiene alla trasparenza e soprattutto alle tasche di quella categoria che mi appartiene e che so essere sempre in bolletta e che di certo non merita raggiri.
A questo punto spero soltanto che tutto sia stato fatto in buona fede e che si trovi una ragionevole soluzione in tutti quei casi in cui questa leggerezza è stata commessa.
Rivolgo un appello ai colleghi chiedendo di essere sempre più informati e guardinghi perché il raggiro è dietro l’angolo!
Rossella Abbondanza