Con vaccino contro la carie ci si riferisce a un ipotetico vaccino atto a prevenire e proteggere dalla carie dentaria. Nonostante numerosi studi, tuttavia, nessun vaccino contro la carie è mai stato commercializzato.
Un vaccino contro la carie dovrebbe essere in grado di stimolare il sistema immunitario a produrre anticorpi specifici contro i batteri responsabili, in modo da prevenirne la colonizzazione dei denti.
Nascendo dall’azione simultanea di numerosi batteri, come lattobacilli o bifidobatteri, la formulazione di un vaccino diventa complessa. Lo Streptococcus mutans (S. mutans) è stato identificato come il principale agente eziologico della carie dentale umana, ma entrano in gioco anche fattori di rischio quali lo stile di vita, l’alimentazione e le abitudini o patologie croniche come il diabete.
Tentativi con anticorpi
Lo sviluppo di un vaccino contro la carie è oggetto di studio dagli anni 70.
Nel 1972, si parlava di un vaccino contro la carie in fase di sperimentazione sugli animali in Inghilterra e che presto avrebbe iniziato la sperimentazione sull'uomo. Tuttavia, le difficoltà intrinseche nello sviluppo di un vaccino, insieme alla mancanza di forti interessi economici, sono le ragioni per cui ancora oggi tale vaccino non è disponibile in commercio. Diversi tipi di vaccini vengono sviluppati nei centri di ricerca, con alcuni tipi di vaccini contro la carie considerati in grado di diminuire o prevenire l'impatto della carie dentale sui giovani.
I primi tentativi hanno seguito un approccio tradizionale alla vaccinazione in cui è stato introdotto il normale S. mutans per promuovere una reazione del sistema immunitario, stimolando la produzione di anticorpi.
Planet Biotechnology ha sviluppato un anticorpo monoclonale contro S. mutans, denominato CaroRx, prodotto con piante di tabacco transgeniche. La natura "terapeutica" di CaroRx lo distingue dai vaccini preventivi convenzionali. Invece di essere somministrato a scopo preventivo prima che si sviluppi la malattia, CaroRx è stato pensato per essere applicato direttamente sui denti con una certa periodicità (ad esempio, una volta ogni diversi mesi) per combattere attivamente i batteri responsabili della carie. Gli studi clinici di fase II, però, sono stati interrotti nel 2016.
Presente
L'Associazione Internazionale per la Ricerca Dentale e l'Associazione Americana per la Ricerca Dentale hanno annunciato uno studio condotto dall'Accademia cinese delle scienze che ha esaminato l'utilizzo di un vaccino inalato che utilizza un filamento proteico come veicolo di somministrazione. Gli studi condotti sui ratti hanno mostrato un aumento della risposta anticorpale insieme a una diminuzione della quantità di Streptococcus mutans che aderisce ai denti, portando a un numero significativamente inferiore di carie osservate nella popolazione testata.
I ricercatori del Wuhan Institute of Virology (WIOV) hanno testato sui topi una fusione di proteine che sembra dare risultati incoraggianti nel prevenire le infezioni che causano la carie, una delle malattie croniche più diffuse a livello mondiale, causata dalla degenerazione del tessuto del dente.
Il gruppo si è concentrato su Streptococcus mutans, presente in modo significativo all’interno del cavo orale.
In studi precedenti, il gruppo aveva testato un mix di proteine ricombinanti (cioè, ottenute a partire dalla combinazione di materiale genetico di origini differenti) di S. mutans ed E. coli che, pur essendo efficace nel proteggere dalla carie dava effetti collaterali indesiderati, come lesioni infiammatorie nel cavo orale.
Dopo vari aggiustamenti il gruppo ha ottenuto una seconda combinazione di queste proteine, che ha somministrato a topi di laboratorio attraverso la cavità nasale.
Nei topi senza carie il vaccino ha dimostrato una copertura dalla carie del 64,2%; negli esemplari già con denti cariati, del 53,9%. L'efficacia del preparato è equivalente a quella della prima versione, ma questa volta non ci sono stati effetti collaterali.
Servirà tempo prima che una versione adatta all'uomo sia messa a punto, ma se realizzato, un simile vaccino potrebbe risultare estremamente utile nelle aree di mondo in cui le visite dal dentista sono una rarità, risolvendo così problemi legati non tanto all'estetica, quanto alla facilità di masticazione e nutrizione. Risultati come questi, fanno ben sperare, soprattutto guardando alla rapidità con cui ricerca e tecnologia stanno avanzando.
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Fonte: Nature