
Da oltre 40 anni, l’Associazione Nazionale Dentisti Italiani (ANDI) e Mentadent rinnovano l’impegno per il Mese della Prevenzione Dentale, la più longeva e radicat
Da oltre 40 anni, l’Associazione Nazionale Dentisti Italiani (ANDI) e Mentadent rinnovano l’impegno per il Mese della Prevenzione Dentale, la più longeva e radicata iniziativa in Italia nell’ambito dell’igiene orale. Il Mese ha l’obiettivo di diffondere e rafforzare la cultura della Prevenzione, sensibilizzando la popolazione italiana sull’importanza di prendersi cura della propria salute orale. Ogni anno, nel mese di ottobre, oltre 10.000 dentisti ANDI si mettono a disposizione dei cittadini e – frutto della partnership virtuosa tra Mentadent e ANDI – vengono sviluppate iniziative di informazione e sensibilizzazione che, negli anni, hanno raggiunto oltre 5 milioni di italiani.
LE NOVITÀ DEL 43° MESE DELLA PREVENZIONE
Al centro della 43° edizione del Mese della Prevenzione Dentale è il tema “Una prevenzione per ogni età”. Perché la prevenzione in fatto di igiene orale è un’abitudine che va coltivata da bambini, che cresce con noi e che rimane essenziale a ogni età. La novità principale del 2023 è il test online di autovalutazione della salute orale “Quanti anni ha il tuo sorriso?”, che ha lo scopo di informare ed educare la popolazione italiana sull’importanza di mantenere una corretta routine di igiene orale e di promuovere una relazione costante con il dentista di fiducia. Facendo il test si ottiene infatti, in pochi minuti e rispondendo a 10 semplici domande, un riscontro fondato su basi scientifiche del proprio stato generale di salute orale, allo scopo di sensibilizzare sull’importanza di mantenere una corretta routine di igiene orale e di promuovere una relazione costante con il dentista di fiducia. Grazie a una user experience pensata per una fruizione semplice e immediata, a misura di ogni fascia di età, il test è un vero e proprio percorso guidato di informazione e approfondimento dei principali temi relativi alla salute orale: cosa sono i difetti dello smalto, cos’è l’usura dentale, come riconoscere placca, tartaro e carie. Alla fine del test, gli utenti verranno indirizzati verso una mappa interattiva che, semplicemente inserendo il proprio CAP, permette di trovare i dentisti volontari ANDI più vicini e di contattarli per prenotare una visita di controllo.
L’obiettivo del Mese della Prevenzione Dentale, negli anni, è sempre lo stesso: motivare gli italiani a seguire le buone e semplici abitudini dell’igiene orale quotidiana, visitando il dentista con costanza e proseguendo tutti i giorni, a casa, con la corretta routine. Ma è proprio attraverso l’innovazione del linguaggio, dei mezzi e dei canali di comunicazione che Mentadent e ANDI mettono in campo, ogni anno, idee e iniziative in grado di coinvolgere gli italiani, responsabilizzandoli. Il test di autovalutazione “Quanti anni ha il tuo sorriso?” rappresenta quindi un nuovo strumento, digitale e user friendly, che contribuirà alla diffusione della cultura della prevenzione, perché venga adottata da tutti, non in modo superficiale ma come parte integrante della quotidianità.
PER APPROFONDIRE
- Mese della Prevenzione Dentale
- Test di autovalutazione “Quanti anni ha il tuo sorriso?”
- Mappa interattiva dei dentisti ANDI aderenti al Mese della Prevenzione Dentale
- Video pillole di approfondimento:
Informazioni su Unilever
Unilever è una delle principali aziende di beni di consumo a livello mondiale che opera nei mercati Beauty & Wellbeing, Personal Care, Home Care, Nutrition e Ice Cream. Radicata in oltre 190 paesi in tutto il mondo raggiunge, attraverso i suoi prodotti, 3,4 miliardi di persone ogni giorno. Unilever impiega oltre 127.000 persone globalmente ed è presente sul mercato con un portafoglio che include oltre 400 brand tra cui gli iconici Dove, Algida, Sunsilk, Mentadent, Knorr, Calvé, Magnum, Svelto e Coccolino.
Suo obiettivo è di essere leader globale nella sostenibilità e di dimostrare come il proprio modello di business purpose-led e future-fit sia in grado di produrre una performance superiore. Da sempre è impegnata ad essere un’azienda innovativa e responsabile. Più di 100 anni fa il suo fondatore William Lever ha lanciato il primo brand con purpose, Sunlight Soap, e ancora oggi il purpose che la guida, “rendere la sostenibilità una consuetudine”, è al centro di tutte le azioni. L’Unilever Compass, la strategia di business, guida nella crescita sostenibile e responsabile attraverso 3 grandi obiettivi: migliorare la salute del pianeta, migliorare la salute e il benessere delle persone, contribuire ad una società e un mondo più equi e inclusivi.
Per ulteriori informazioni su Unilever e i suoi marchi, visitare il sito: www.unilever.it.

A ottobre gli odontoiatri ANDI (Associazione Nazionale Dentisti Italiani) insieme a Mentadent, uniscono le forze per sensibilizzare gli italiani sull’importanza della prevenzione a ogni età, da
A ottobre gli odontoiatri ANDI (Associazione Nazionale Dentisti Italiani) insieme a Mentadent, uniscono le forze per sensibilizzare gli italiani sull’importanza della prevenzione a ogni età, dai bambini ai senior, mettendo a disposizione un inedito test di autovalutazione per scoprire “l’età” del proprio sorriso.
ANDI e Mentadent rinnovano l’impegno per il 43° Mese della Prevenzione Dentale mettendo al centro il tema “Una prevenzione per ogni età” e a disposizione della popolazione italiana il test di autovalutazione della salute orale “Quanti anni ha il tuo sorriso?”, che ha lo scopo di informare ed educare sull’importanza di mantenere una corretta routine di igiene orale e di promuovere una relazione costante con il dentista di fiducia.
Secondo una recente ricerca condotta da Ipsos per Mentadent, 7 italiani su 10 si dichiarano soddisfatti del proprio stato di salute orale con importanti differenze a seconda delle fasce di età.
Per la GenZ e per i più giovani tra i millenials, la routine di igiene orale è associata in primis al bisogno di riconoscimento sociale, nella fascia di età 35-54 anni la preoccupazione è tutta per i figli mentre tra gli over 55 torna a crescere l’attenzione per la cura della persona e dell’igiene orale in particolare.
Tuttavia, in un Paese in cui proprio l’attenzione per la cura della persona è ben consolidata – la consapevolezza che i nostri denti non sono affatto immuni al passare del tempo è più bassa di quanto ci si potrebbe aspettare: appena 2 italiani su 10 (21%) considerano l’igiene orale un'abitudine importante per mantenersi giovani.
Roma, 3 ottobre 2023 – La prevenzione in fatto di igiene orale è un’abitudine che va coltivata da bambini, che cresce con noi e rimane essenziale a ogni età. Un tema che ANDI (Associazione Nazionale Dentisti Italiani) e Mentadent hanno deciso di mettere al centro della 43° edizione del Mese della Prevenzione Dentale, rinnovando anche quest’anno l’impegno condiviso nel diffondere tra gli italiani la cultura dell’igiene orale quotidiana anche attraverso il lancio di un test di autovalutazione della salute della bocca a scopo informativo ed educativo.
Il focus dell’annuale edizione del Mese della Prevenzione Dentale, la più longeva e radicata iniziativa in Italia nell’ambito dell’igiene orale, parte da un’analisi di scenario per comprendere il livello di consapevolezza rispetto al tema della prevenzione tra gli italiani: secondo una recente ricerca condotta da Ipsos per Mentadent[1], 7 italiani su 10 si dichiarano soddisfatti del proprio stato di salute orale con importanti differenze nelle diverse fasce di età. Dai 35 ai 65 anni si registra infatti un declino della soddisfazione percepita, che cala dall’81% nel range di età 18-34 al 72%, per poi tornare al 78% negli over 65. L’approccio all’igiene orale è dunque diverso e cambia in relazione a bisogni ed esigenze che emergono con l’età.
Per comprendere come cambia l’approccio a seconda dell’età è importante capire quali sono gli stimoli che le diverse generazioni percepiscono maggiormente. Come emerge dalla ricerca Ipsos, per la GenZ e per i più giovani tra i millenials, la routine di igiene orale è associata in primis al bisogno di riconoscimento sociale. Tra i giovanissimi il sorriso resta il primo biglietto da visita, e, in aggiunta alla consueta routine, il 12% si lava i denti con cura dopo aver mangiato cibi che causano alito cattivo, il 9% dopo aver fumato, l’8% prima di incontrare il partner e il 7% dopo aver fatto sport. Emerge dalla ricerca anche una certa “ansia da prestazione”, con l’8% dei giovanissimi che cerca di mantenere le buone abitudini anche per non “deludere” il dentista durante le visite di controllo.
Diversa la percezione degli italiani dai 35 ai 54 anni, immersi nel ruolo di genitori. Consapevoli, in molti casi, di non aver ricevuto da piccoli un’educazione adeguata in fatto di igiene orale, la loro preoccupazione maggiore è trasmettere le buone abitudini della prevenzione ai propri figli. Solo tra gli over 55 l’attenzione per la cura personale torna a crescere, insieme all’esigenza di rallentare gli effetti del passare del tempo. Preoccupazione che determina, almeno in parte, un cambio di approccio nell’igiene orale: aumenta infatti il numero di volte in cui ci si lava i denti durante il giorno e il numero di prodotti utilizzati. A fare da comune denominatore tra le diverse generazioni è la fiducia nei confronti del dentista che resta il punto di riferimento indiscusso.
Tuttavia, in un Paese in cui l’attenzione per la cura della persona è ben consolidata – gli italiani vogliono mantenersi giovani e a lungo – la consapevolezza che i nostri denti non sono affatto immuni al passare del tempo è molto più bassa di quanto ci si aspetterebbe. Solo per il 4% i denti costituiscono la parte del corpo che preoccupa maggiormente in relazione all’invecchiamento, a fronte di una diffusa apprensione per mente (33%), pelle (29%), ossa e articolazioni (24%). Non solo, appena 2 italiani su 10 (21%) considerano l’igiene orale un'abitudine importante per mantenersi giovani[2].
In questo contesto, oltre 10mila odontoiatri ANDI si mettono a disposizione a ottobre per promuovere una corretta prevenzione, a ogni età, all’interno dell’iniziativa “Mese della Prevenzione Dentale”. Un impegno che è cresciuto nel tempo e che quest’anno ha accolto anche l’obiettivo di aiutare gli italiani a comprendere che è possibile prolungare la vita dei propri denti, proteggendoli dagli effetti del tempo che passa e mantenendoli giovani. Per questo, è stata introdotta un’importante novità: il test di autovalutazione della salute orale, a scopo informativo ed educativo, “Quanti anni ha il tuo sorriso?”, uno strumento innovativo e coinvolgente che permette a tutti di scoprire “l’età” dei propri denti e che ha l’obiettivo di aumentare la consapevolezza dell’importanza di recarsi dal dentista con regolarità. Facendo il test si ottiene infatti, in pochi minuti e rispondendo a 10 semplici domande, un riscontro fondato su basi scientifiche del proprio stato generale di salute orale, allo scopo di sensibilizzare sull’importanza di mantenere una corretta routine di igiene orale e di promuovere una relazione costante con il dentista di fiducia. Grazie a una user experience pensata per una fruizione semplice e immediata, a misura di ogni fascia di età, il test è un vero e proprio percorso guidato di informazione e approfondimento dei principali temi relativi alla salute orale: cosa sono i difetti dello smalto, cos’è l’usura dentale, come riconoscere placca, tartaro e carie.

“L’obiettivo del Mese della Prevenzione è molto chiaro: sostenere la salute orale della popolazione italiana e motivare tutti alla cultura dell’oral care domiciliare con attenzione a una relazione costante con il proprio odontoiatra. La diffusione del nostro messaggio passa tramite l’informazione che, soprattutto negli ultimi anni, abbiamo trasferito sia attraverso i canali tradizionali sia, e in modo ancora più coinvolgente, con la comunicazione social che ha permesso di aumentare enormemente la popolazione raggiunta” spiega Carlo Ghirlanda, Presidente Nazionale ANDI. “Questo impegno è una sfida che richiede anno dopo anno nuove idee e iniziative in grado di coinvolgere il paziente e di responsabilizzarlo in prima persona: in questo contesto rientra il Test autovalutativo della salute orale generale, ideato da ANDI su basi scientifiche, che rappresenta un nuovo strumento che chiunque potrà utilizzare e ripetere nel tempo. Attraverso queste modalità e grazie all’impegno degli oltre 10.000 Dentisti aderenti, lanciamo un 43° Mese della Prevenzione Dentale convinti di ottenere ottimi riscontri”.
“Il Mese della Prevenzione Dentale è un impegno e una sfida che portiamo avanti, insieme ad ANDI, da oltre 40 anni: una tradizione che amiamo e che resta viva e valida grazie alla voglia d’innovare che ci contraddistingue. Perché solo attraverso la messa in campo di nuove idee e iniziative siamo in grado di coinvolgere gli italiani attraverso i decenni, responsabilizzandoli in prima persona” racconta Cristiano Gallotta, Head of Oral Care Europa di Unilever. “Far sì che la cultura della prevenzione venga adottata da tutti, non in modo superficiale ma come parte integrante della quotidianità, resta l’obiettivo principale del Mese. Per realizzarlo – oltre ai 10.000 Dentisti ANDI che, come ogni anno, saranno a disposizione – abbiamo voluto offrire agli italiani un nuovo strumento, digitale e smart, per ottenere in pochi minuti un riscontro su basi scientifiche sul proprio stato di salute orale, allo scopo di educare e promuovere una relazione costante con il dentista di fiducia. Un test che mette l’Innovazione digitale a servizio della corretta informazione, contribuendo a mantenere alta l’attenzione degli italiani sulle buone pratiche dell’igiene orale, a ogni età”.
IL DECALOGO DELLE BUONE ABITUDINI PER MANTENERE GIOVANE IL PROPRIO SORRISO
- Spazzolare i denti almeno 2 volte al giorno, meglio se 3 (ricordando di cambiare lo spazzolino ogni 3 mesi)
- Utilizzare un dentifricio al fluoro e non dimenticare il filo interdentale
- Spazzolare correttamente i denti. In caso di dubbi su come fare, non esitare a chiedere al dentista!
- Non trascurare eventuali alterazioni nella morfologia e nel colore dei denti
- Non sottovalutare mai i sanguinamenti gengivali, anche se occasionali
- Evitare il più possibile bevande zuccherate e gasate
- Verificare periodicamente la presenza di placca batterica o di segni di usura, semplicemente passando la lingua sulla superficie dei denti. Se non è liscia, meglio fare un controllo dal dentista
- Osservare bene i denti: se appaiono corti o consumati, è importante rivolgersi al dentista per un controllo
- Verificare la mobilità dei denti: se uno o più denti sembrano “muoversi”, è bene non aspettare per andare dal dentista
- Non far passare mai più di 1 anno tra una visita dal dentista e l’altra.
GLI ITALIANI E LA SALUTE ORALE IN NUMERI
- 7 italiani su 10 si dichiarano soddisfatti del proprio stato di salute orale, con importanti differenze nelle diverse fasce di età. Dai 35 ai 65 anni si registra infatti un declino della soddisfazione percepita, che cala dall’81% nel range di età 18-34 al 72%, per poi tornare al 78% negli over 65.
- Per la GenZ e i più giovani tra i millenials l’igiene orale è associata al bisogno di riconoscimento sociale
- Il 12% si lava i denti con cura dopo aver mangiato cibi che causano alito cattivo
- Il 9% si lava i denti dopo aver fumato
- L’8% si lava i denti prima di incontrare il partner
- Il 7% si lava i denti dopo aver fatto sport
- L’8% si lava i denti prima per non deludere il dentista.
Nella fascia di età dai 35 ai 54 anni, la preoccupazione maggiore è trasmettere le buone abitudini della prevenzione ai propri figli. Solo tra gli over 55 l’attenzione per la cura della persona, e in particolare dell’igiene orale, torna a crescere.
- Trasversale su tutte le generazioni è la fiducia nei confronti del dentista che resta il punto di riferimento indiscusso.
- Solo per il 4% degli italiani i denti costituiscono la parte del corpo che preoccupa maggiormente in relazione all’invecchiamento a differenza di mente (33%), pelle (29%), ossa e articolazioni (24%).
- Solo per 2 italiani su 10 (21%) l’igiene orale è un’abitudine importante per mantenersi giovani.
Informazioni su Unilever
Unilever è una delle principali aziende di beni di consumo a livello mondiale che opera nei mercati Beauty & Wellbeing, Personal Care, Home Care, Nutrition e Ice Cream. Radicata in oltre 190 paesi in tutto il mondo raggiunge, attraverso i suoi prodotti, 3,4 miliardi di persone ogni giorno. Unilever impiega oltre 127.000 persone globalmente ed è presente sul mercato con un portafoglio che include oltre 400 brand tra cui gli iconici Dove, Algida, Sunsilk, Mentadent, Knorr, Calvé, Magnum, Svelto e Coccolino.
Suo obiettivo è di essere leader globale nella sostenibilità e di dimostrare come il proprio modello di business purpose-led e future-fit sia in grado di produrre una performance superiore. Da sempre è impegnata ad essere un’azienda innovativa e responsabile. Più di 100 anni fa il suo fondatore William Lever ha lanciato il primo brand con purpose, Sunlight Soap, e ancora oggi il purpose che la guida, “rendere la sostenibilità una consuetudine”, è al centro di tutte le azioni. L’Unilever Compass, la strategia di business, guida nella crescita sostenibile e responsabile attraverso 3 grandi obiettivi: migliorare la salute del pianeta, migliorare la salute e il benessere delle persone, contribuire ad una società e un mondo più equi e inclusivi. Per ulteriori informazioni su Unilever e i suoi marchi, visitare il sito: www.unilever.it.
[1] Ricerca “Oral Care Habits and Attitudes” condotta da Ipsos per Mentadent, maggio 2023
[2] Ricerca sul rapporto tra Oral Care e Personal Care condotta da Ipsos per Mentadent, marzo 2023
Metodologia di studio, le dimensioni e previsioni del settore odontoiatrico libero-professionale
Presentata in diretta streaming, giovedì 19 novemb
Metodologia di studio, le dimensioni e previsioni del settore odontoiatrico libero-professionale
Presentata in diretta streaming, giovedì 19 novembre, l’anteprima dell’Analisi Congiunturale ANDI 2020 nel corso dell’evento ANDI-UNIDI dal titolo “Il rilancio del dentale in vista del nuovo anno. Costruire fiducia in un settore dalle solide fondamenta”.
Sul palco virtuale si sono alternati il Responsabile del Centro Studi ANDI, Roberto Calandriello, con Luigi Russo e Franco Piperno, autori della ricerca, che hanno presentato i risultati dell’ampio lavoro di analisi svolto con il fine di individuare le dimensioni della spesa odontoiatrica degli italiani e l’impatto che il Covid sta avendo sugli studi dentistici.
Secondo le fonti informative dell’ISTAT, la spesa odontoiatrica totale (comprensiva sia di quella rimborsata dai terzi paganti, ivi inclusi i ticket e quella rimasta a carico dei cittadini, che quella spesa presso strutture pubbliche e private che erogano prestazioni odontoiatriche) era pari a circa 8,5 miliardi nel 2018 e a circa 8,0 nel 2019.
Se si scorpora da questa spesa (come ISTAT fa in sede di contabilità nazionale) quella che transita attraverso le imprese di assicurazione e altre fonti, quella che effettivamente è attribuibile agli esborsi dei cittadini (quella cosiddetta “di tasca propria” o out of pocket) è inferiore, ma difficilmente individuabile sotto il profilo quantitativo. La spesa è interpretabile come una sorta di “contenitore” al cui interno si collocano tutte le entrate dei dentisti (operanti secondo le agenzie fiscali in tre fattispecie: persone fisiche, società di persone, società di capitali ed enti).
Il Centro Studi ANDI ha condotto vari approfondimenti e indagini per stimare quanto è stato l’impatto della pandemia sull’economia degli studi odontoiatrici per individuare e poi pesare quali sono stati i fattori attraverso i quali gli effetti si sono prodotti. Gli strumenti utilizzati per raggiungere questi obietti sono stati soprattutto due:
- Il primo riguarda la messa a punto di un modello di previsione in base al quale l’andamento della spesa odontoiatrica è fatto dipendere dall’andamento di aggregati economici tra cui il PIL, i redditi delle famiglie e altri fattori, tra i quali il clima di fiducia della popolazione. Elementi che rappresentano, in base a una cospicua letteratura, i fattori abilitanti che rendono possibile, fattibile cioè, la domanda e quindi, la spesa per le prestazioni odontoiatriche. Attraverso questo preliminare e provvisorio modello, in assenza totale di altre informazioni, messo a punto già dallo scorso giugno e recentemente aggiornato in base a ulteriori previsioni del PIL (da parte di ISTAT e di altri Enti internazionali), si è stimato che nel 2020 la spesa sarebbe potuta diminuire fino al a circa il 13% rispetto all’anno precedente per poi recuperare circa il 9% nel 2021. Se si guarda, invece, al calo del biennio 2019-2020 la spesa odontoiatrica risulterebbe diminuita all’incirca del -17%.
2. Il secondo strumento riguarda un sondaggio effettuato dal Centro Studi ANDI su un campione casuale di dentisti stratificato per classi di età, genere e area geografica, nel mese di ottobre 2020. Il campione è di 1.888 dentisti e presenta un margine di errore pari a 0,02 (per stime pari a 0,05 e un intervallo di confidenza del 95%).
Il sondaggio rivela che nel periodo tra l’8 marzo e il mese di ottobre ( cioè, non per tutto il 2020 dato che sono assenti i mesi precedenti l’8 marzo e quelli successivi ad ottobre), si stima che mediamente gli incassi dei dentisti siano diminuiti del -16,3% a fronte di un calo dell’-11,4% degli accessi e delle visite e un calo del -13% delle cure e dei trattamenti. Una specifica analisi multivariata effettuata per misurare l’impatto che le visite, i trattamenti, l’età del dentista, la dimensione economica degli studi hanno sul livello degli incassi rivela che il fattore principale responsabile del calo degli incassi sono cure e trattamenti.
Cure e trattamenti spiegano l’88% della variazione degli incassi. Il 45% dei dentisti afferma che la limitazione delle cure è stata dovuta a difficoltà economiche per pazienti.Il 28,8% dei dentisti attribuisce il calo delle cure al timore, alla ritrosia e alla paura del trattamento. Un sondaggio di
popolazione affidato da ANDI a Eumetra rivela però che la fiducia nel dentista rimane elevata e, quindi che, nei casi in cui il paziente abbia scelto di non eseguire un trattamento odontoiatrico, la motivazione non riguarda il suo rapporto col dentista. Peraltro, circa il 20% dei professionisti rivela che le mancate cure sono da attribuirsi alle limitazioni della mobilità relative alle disposizioni sul controllo della pandemia.
Il calo degli incassi, poi, si è rivelato maggiore negli studi che hanno una dimensione economica più bassa (fino a 100.000 euro) e in quelli che operano nei territori diversi dai capoluoghi di provincia e localizzati nel nordovest del paese.
Il tributo pagato dagli Odontoiatri alla pandemia non è insignificante, sia in termini di perdita di posti di lavoro, soprattutto tra i dentisti più giovani che si avviano alla professione collaborando con i colleghi più anziani, che in termini di risorse economiche investite per rendere più stringenti i protocolli e le, già severe, procedure di sanificazione imposte all’operatività degli studi.
L’impatto Covid si farà sentire anche sui profili del personale di studio. Sarà centrale il tipo e il livello di modernizzazione degli studi, con particolare riferimento alle tecnologie, ai rapporti coi pazienti, ai costi delle prestazioni e via dicendo. Va comunque considerato che, prima del Covid, la professione si trovava già in un lento ma significativo cambiamento e la pandemia ha accelerato questi processi.
ANDI, attraverso il suo Centro Studi, volgerà la sua attenzione alle implicazioni e alle modalità di questo cambiamento, con un adeguato monitoraggio eseguito tramite le indagini predisposte per il 2021, alla luce della definizione e della misurazione di tutti gli accadimenti del 2020.
Dai risultati che emergeranno sarà possibile per l’Associazione fornire linee di indirizzo e ipotizzare degli scenari attendibili, grazie ai quali i professionisti potranno orientare le proprie scelte programmatiche.