
Esperti SIdP: “Forbice enorme tra malattia gengivale e cure: 30 milioni di italiani ne avrebbero bisogno ma appena il 3% dichiara di ricevere terapie adeguate”.
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Esperti SIdP: “Forbice enorme tra malattia gengivale e cure: 30 milioni di italiani ne avrebbero bisogno ma appena il 3% dichiara di ricevere terapie adeguate”.
In occasione della Giornata Europea delle gengive sane del 12 maggio, che torna per la nona edizione all’insegna dello slogan ‘Cura le tue gengive’, la Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIdP) richiama l’attenzione sui rischi e le conseguenze di una cattiva igiene orale e sul divario crescente fra l’ampia diffusione dell’infiammazione gengivale, che riguarda 30 milioni di italiani, e la sua sotto-diagnosi e sotto-trattamento.
L’importanza di una specifica informazione in relazione all’igiene quotidiana è messa in luce da una recente ricerca di Top Doctor, secondo cui un italiano su tre spazzola i denti alcontrario, eseguendo movimenti in orizzontale anziché verticali, e il 68% li pulisce in meno di due minuti, nella maggior parte dei casi senza guardare cosa sta facendo. E se con lostabilizzarsi della pandemia grazie alle vaccinazioni, secondo un’indagine Key-Stone incollaborazione con SIdP, gli italiani sono tornati dal dentista e sono cresciute le sedute di igiene e le visite di controllo, tuttavia vengono affrontate più per finalità estetiche che di prevenzione e cura. Si registra infatti un incremento del 7% delle estrazioni dentali, rispetto al periodo pre-covid, spesso conseguenza di infiammazione gengivale grave e non curata: solo il 17% dei pazienti riceve la diagnosi, appena il 3% dichiara di essere stato trattato per la malattia, e così la parodontite peggiora e porta sempre più spesso alla perdita di denti. Per questo gli esperti SIdP, ricordano in occasione della Giornata Europea come serva maggiore consapevolezza da parte dei cittadini ma anche degli odontoiatri della necessità di terapie adeguate, basate sulle linee guida ormai pubblicate, all’interno delle quali è oggi più semplice trovare indicazioni per il trattamento della parodontite. Pasticcioni, frettolosi e distratti: gli italiani continuano ad avere lacune informative su alcune regole semplici ed efficaci di igiene orale quotidiana e a sottovalutare l’infiammazione gengivale. Secondo una ricerca di Top Doctor il 33% non sa che bisogna spazzolare i denti in verticale e non in orizzontale, il 68% li pulisce per meno di due minuti quasi sempre pensando a tutt’altro, senza concentrarsi su cosa sta facendo. Eppure l’infiammazione gengivale riguarda 30 milioni di italiani adulti, ovvero la metà della popolazione, ma appena il 17% riceve la diagnosi e solo il 3% dichiara di essere stato trattato per curare la malattia. Il risultato è un aumento dei casi di parodontite grave, e con essa del rischio di perdere elementi dentali: lo sottolineano gli esperti della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIdP), in occasione della Giornata Europea delle gengive sane del 12 maggio, riferendo i risultati di un’indagine condotta a inizio 2022 da Key-Stone in collaborazione con SIdP su circa 1800 persone. I dati mostrano che con la stabilizzazione della pandemia grazie alle vaccinazioni gli italiani stanno tornando dal dentista, ma principalmente per motivi estetici: le procedure di sbiancamento sono cresciute del 24% rispetto al periodo pre-Covid, le richieste di allineatori trasparenti di ben il 130%, le sedute di igiene orale e le visite di controllo sono considerate per lo più a fini estetici e non per la prevenzione. Aver trascurato la salute delle gengive sta però richiedendo un alto prezzo da pagare: sono aumentati del 7% gli interventi di estrazione dentale a fronte di un numero costante di impianti di protesi, a indicare un numero sempre maggiore di italiani con difficoltà e disabilità serie dovute alla perdita di denti.
“C’è ancora un enorme divario fra la prevalenza dell’infiammazione gengivale e la consapevolezza dei pazienti – osserva Nicola Marco Sforza, presidente SIdP – Un italiano su 3 sbaglia tecnica per spazzolare i denti che nonvanno mai puliti in orizzontale, come molti fanno, ma con movimento rotatorio verticale. Se si usa lo spazzolino manuale, ma anche quello elettrico, oggi spesso suggerito dai dentisti e dagli igienisti, il movimento deve partire dalle gengive e passare verticalmente sul dente in modo da eliminare al meglio i residui di cibo e rimuovere la placca batterica che aderisce tenacemente nelle zone dei denti prossime alle gengive: mai al contrario, anche internamente, evitando di spazzolare con troppa forza per non creare danni sia ai denti che alle gengive. Per eseguire correttamente le manovre di igiene orale – precisa Sforza - è necessario passare almeno due minuti a lavarsi i denti; purtroppo la maggior parte delle persone ci mette molto meno e lo fa senza guardare cosa sta facendo e pensando a tutt’altro. Se non ci si concentra sulle manovre, - avverte l’esperto - è facile saltare dei punti e non spazzolare bene tutta l’arcata dentale, causando la comparsa della placca batterica, del tartaro e quindi dell’infiammazione gengivale oltre che dell’aumentato rischio di carie dentali”.
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A Bologna l’evento di maggio della Società Italian di Parodontologia e Implantologia sarà dedicato ad un argomento davvero entusiasmante e strategico nella clinica quotidiana di odontoiatri,
A Bologna l’evento di maggio della Società Italian di Parodontologia e Implantologia sarà dedicato ad un argomento davvero entusiasmante e strategico nella clinica quotidiana di odontoiatri, igienisti e ricercatori.
Nonostante la ricerca clinica abbia evidenziato da molti anni
che i denti con perdita di attacco orizzontale e verticale della forcazione sono quelli con la prognosi più sfavorevole, una recente revisione sistematica della letteratura ha dimostrato che diverse procedure terapeutiche, se correttamente eseguite, sono in grado di garantire una buona sopravvivenza a lungo termine di questi elementi.
Questa evidenza scientifica sembra essere in contrasto con una recentissima indagine condotta da Luigi Nibali nel 2021 dalla quale sembrerebbe che i dentisti “generici” europei quasi mai usano la sonda di Nabers, ,e che la metà
di loro (47,1%) si dichiara in grado di fare una corretta diagnosi di compromissione delle forcazioni, anche se meno del 9% di questi è sicuro di sapere poi come trattarla.
La fiducia nelle possibilità di diagnosi e trattamento di questi denti diminuisce in modo significativo nei dentisti con laurea più recente: questo sembra indicare che i professionisti più giovani ritengano più affidabile la sostituzione dei molari con impianti, anche se più dell’80% degli intervistati dichiara di voler aumentare le conoscenze su questo argomento.
Questo Corso nasce proprio dal desiderio di riflettere insieme su queste situazioni cliniche per fornire gli strumenti di gestione consapevole dei pazienti con compromissione della forcazione dei molari; si tratta di pazienti con parodontiti di stadio III e IV nei quali la diagnosi, la prognosi e la terapia degli elementi forcati può influire in modo dominante sulla progettazione del piano di trattamento complessivo.
I Relatori che si alterneranno, coordinati dal Dr Alberto Fonzar e dal Professor Cristiano, Tomasi, proporranno una disamina delle diverse opzioni terapeutiche, guidando attraverso un percorso diagnostico, prognostico, terapeutico e di supporto alla selezione della opzione più appropriata per ogni specifica situazione clinica del paziente.
I relatori, Dr Nicola Discepoli, Drssa Silvia Masiero, Drssa Silvia Musella, Dr Guerino Paolantoni, e Prof Jan Derks condivideranno svariati i casi clicici supportati da sessioni video, anche casi in cui si sono verificate complicanze, perché la consapevolezza dei propri è l’essenza stessa della crescita professionale.
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Con un enorme successo si è tenuto a Rimini nelle giornate di giovedì, venerdì e sabato 10, 11 e 12 marzo il XXII Congresso Nazionale SIdP.
Come sottolineato nel tit
Con un enorme successo si è tenuto a Rimini nelle giornate di giovedì, venerdì e sabato 10, 11 e 12 marzo il XXII Congresso Nazionale SIdP.
Come sottolineato nel titolo congressuale dal Presidente, Nicola M. Sforza, si tratta di un vero “ritorno al futuro” con quasi 2.000 partecipanti.
Nel titolo si evoca la necessità di lasciarci dietro un passato inusuale e segnato da una pandemia, ma anche si esorta a tornare nei luoghi che ci fanno stare bene come nella famiglia SIdP.
Il congresso, come dimostrato dai numeri, si è rivelato un’autentica occasione di aggregazione, un luogo in cui, Odontoiatri, Igienisti e Studenti, si sono potuti incontrare, vivendo momenti di aggiornamento scientifico, ma anche di ispirazione professionale, di socialità e di cultura in senso lato.
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Dal 15 al 17 marzo si è svolto a Rimini il ventesimo congresso nazionale della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia, la SidP, dal titolo “Appropriatezza e prognosi: la parodontologia in cabina di regia”.