Confronto tra trattamenti per disturbi dell'ATM e mialgia
rappresentazione 3d del dolore nella zona ATM

I disturbi dell'articolazione temporo-mandibolare (ATM) rappresentano una fonte di disagio e dolore per molti, e affrontarli può rappresentare una sfida per i clinici. Un recente studio effettuato da ricercatori dell'Università di Umeå in Svezia ha esplorato questa problematica attraverso l'analisi dell'efficacia di due differenti programmi di esercizi rispetto alla terapia con bite, specificatamente per pazienti affetti da dolore orofacciale miofasciale cronico. I risultati di questa ricerca sono stati pubblicati sul Journal of Oral Health and Craniofacial Science, fornendo nuove prospettive su possibili trattamenti per questa condizione.


Lo studio 

Nel loro studio sul dolore orofacciale miofasciale cronico, i ricercatori hanno selezionato pazienti che presentavano un dolore primario con un'intensità pari o superiore a 4 su una scala da 0 a 10. Novanta individui sono stati casualmente assegnati a uno dei tre gruppi di trattamento: uso di un bite, esercizi da fare a casa, o un programma di esercizi sotto supervisione.
Per garantire l'obiettività, due esaminatori, che non erano a conoscenza del tipo di trattamento assegnato a ciascun paziente, hanno valutato gli stessi soggetti sia all'inizio dello studio sia dopo un periodo di follow-up di tre mesi. L'analisi dei risultati è stata condotta mediante l'uso di metodi statistici non parametrici, stabilendo come soglia di significatività statistica un valore di P inferiore a 0,05.

Lo studio ha rivelato che l'intensità del dolore è stata significativamente ridotta in tutti e tre i gruppi di trattamento, con un valore di p inferiore a 0,001, dimostrando un chiaro beneficio indipendentemente dal metodo utilizzato. Inoltre, si è osservato un miglioramento significativo nella capacità di aprire la bocca sia nei pazienti trattati con il bite sia in quelli che hanno seguito esercizi domiciliari, con un valore di p inferiore a 0,05.
Circa il 70% dei partecipanti ha riportato un miglioramento nel dolore associato all'ATM, senza riscontrare differenze sostanziali tra i vari trattamenti. I gruppi che hanno effettuato esercizi hanno entrambi mostrato un avanzamento nella funzionalità della bocca dopo tre mesi rispetto ai valori iniziali.
Per quanto riguarda la riduzione del mal di testa, coloro che utilizzavano il bite hanno sperimentato una diminuzione maggiore rispetto ai gruppi impegnati negli esercizi.


Conclusioni

Dopo tre mesi, sia i programmi di esercizio specifici per la mandibola che i trattamenti con bite hanno mostrato risultati positivi comparabili nei pazienti affetti da dolore orofacciale miofasciale cronico.
Tuttavia, elementi come la somatizzazione e una percezione disagiata dell'occlusione dentale si sono rivelati essere fattori che possono influire negativamente sull'esito del trattamento.


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Fonte: JOHCS/HSPI

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