Odontoiatria forense: cosa possono dirci i denti?
Odontoiatria forense: cosa possono dirci i denti?
Una disciplina utile quanto complicata, tra criticità e progressi.

L'odontoiatria forense svolge un ruolo cruciale nell'identificazione umana e nel fornire informazioni vitali nei processi legali. Si concentra sull'elaborazione, revisione e valutazione delle caratteristiche dentali per produrre dati scientifici e oggettivi utili in ambito giuridico. Tradizionalmente, questo campo si basava sul confronto tra impronte e radiografie dentali post-mortem (dopo la morte) e ante-mortem (del vivente), esaminando elementi come otturazioni, trattamenti endodontici, corone, ponti, malocclusioni e fratture dentali. Questo per determinare se le caratteristiche dentali corrispondessero a uno specifico individuo.

Tuttavia, con l'avanzare della scienza, le tecniche di biologia molecolare hanno guadagnato terreno grazie alla loro maggiore efficienza. Queste tecniche moderne permettono di isolare cellule dallo smalto, dalla dentina e dalla polpa dentale, fornendo una fonte preziosa di DNA per l'identificazione.

  • Analisi Comparativa: Questi studi si concentrano sul confronto diretto tra dati dentali pre-mortem e post-mortem.
     
  • Analisi Ricostruttiva: Questa categoria include la determinazione dell'età, la rugoscopia (studio delle rughe palatali), la cheiloscopia (studio delle linee sulle labbra) e la determinazione del sesso basata su caratteristiche dentali.
     
  • Analisi sul Morso e Ruolo del DNA nell'Identificazione Dentale: Questi studi esaminano come le tracce di morso possano essere utilizzate per identificare un aggressore e come il DNA possa essere estratto dai tessuti dentali per l'identificazione.

 

Analisi Comparativa

Gli studi buccodentali per l'individuazione comparativa rappresentano un metodo fondamentale nell'identificazione forense degli individui, in particolare nelle situazioni di catastrofi. Questa metodologia si basa sul confronto tra impronte dentali, radiografie ed esami clinici effettuati sia prima (ante-mortem) che dopo la morte (post-mortem) di un individuo. I dati statistici mostrano che questo approccio è estremamente efficace, contribuendo all'identificazione delle vittime in circa l'80% dei casi di catastrofi.
Tuttavia, la percentuale di successo nell'identificazione può variare notevolmente a seconda di diversi fattori. Questi includono la natura stessa della catastrofe, che può influenzare il grado di conservazione dei resti; la nazionalità delle vittime, che può indicare la prevalenza di certi tipi di trattamenti dentali; la varietà e la qualità dei trattamenti dentali ricevuti dalle vittime, poiché alcuni trattamenti sono più facilmente identificabili rispetto ad altri; la disponibilità e l'affidabilità delle impronte dentali registrate; e il livello di deterioramento dei denti, che può variare a seconda delle condizioni ambientali e del tempo trascorso dalla morte.
 

Analisi Ricostruttiva

Gli studi buccodentali per l'identificazione ricostruttiva sono una componente essenziale dell'odontoiatria forense, offrendo metodi affidabili per determinare caratteristiche individuali come l'età di un soggetto. Questi studi si avvalgono dell'analisi di diversi elementi, tra cui le usure occlusali, le recessioni gengivali, la deposizione di dentina secondaria e terziaria, la trasparenza radicolare, e la densità ossea. Tutti questi aspetti possono fornire indizi significativi riguardo all'età di un individuo.
Un altro importante strumento di identificazione ricostruttiva è la rugoscopia, che si concentra sullo studio delle rughe palatali. Queste rughe si sviluppano già dal terzo mese di sviluppo intrauterino e rimangono presenti per tutta la vita. Caratteristica unica di questa metodologia è che le rughe palatali sono individuali per ogni persona, inclusi i gemelli, rendendole un ottimo strumento di identificazione. Inoltre, la loro posizione all'interno della cavità orale, protette da labbra, denti, bolla di Bichat e ossa mascellari, le rende meno suscettibili a decomposizione o incenerimento, aumentando così la loro affidabilità come metodo di identificazione.
Infine, la cheiloscopia, che studia le linee e i pattern delle labbra, è un altro strumento utilizzato nell'identificazione forense. Questa branca si concentra sulle caratteristiche uniche delle labbra di un individuo, fornendo informazioni preziose che possono aiutare a stabilire non solo l'identità, ma anche l'età e il sesso di una persona.
 

Analisi sul Morso e Ruolo del DNA nell'Identificazione Dentale

Il DNA svolge un ruolo cruciale nell'identificazione dentale, specialmente in casi di aggressioni o abusi. Le tracce di morso, ad esempio, possono essere essenziali per identificare un aggressore. Queste tracce vengono analizzate e confrontate con i modelli dentali dei sospetti.
La cavità orale è una fonte ricca di DNA, ottenibile dalla saliva, dalle cellule della mucosa orale, e dai denti stessi. Sebbene il sangue sia la fonte principale di DNA, in alcune situazioni potrebbe non essere disponibile per l'analisi. Nei denti, il DNA si trova in diverse parti, come il tessuto pulpare, la dentina, il cemento, il legamento parodontale e l'osso alveolare. I denti sono particolarmente resistenti a diversi tipi di danneggiamenti ambientali come l'incenerimento, l'immersione in acqua, i traumi fisici o la decomposizione, rendendo il tessuto pulpare un'eccellente fonte di DNA.
Per raccogliere campioni di tessuto pulpare, esistono tre metodi principali: schiacciamento del dente, sezionamento del dente in modo orizzontale o verticale, e l'accesso endodontico. Queste tecniche consentono di estrarre il DNA necessario per le analisi forensi.
 

Criticità: informazioni mancanti

L'odontogramma teoricamente può identificare un individuo sconosciuto, ma nella pratica, si incontrano numerosi ostacoli. Uno dei principali è la documentazione: non tutti i dentisti registrano i dati clinici con precisione necessaria, a volte omettendo informazioni su interventi precedenti. Inoltre, molti ancora non archiviano i dati in formato digitale, inclusi foto e radiografie. Questo porta gli odontologi forensi a confrontarsi con documentazioni manoscritte, incomplete o incomprensibili.

Per contrastare questi problemi, diversi paesi adottano metodi specifici. In Germania, la maggior parte delle cure dentali è tracciata elettronicamente attraverso le assicurazioni sanitarie, facilitando l'identificazione tramite lo status dentale. La Kriminalpolizei tedesca pubblica regolarmente foto e odontogrammi di individui non identificati sui siti odontoiatrici. Altri paesi, come gli Stati Uniti, mantengono una banca dati (National Dental Image Repository) per vittime non identificate e persone scomparse, dove si inseriscono dati e immagini cliniche ottenute dai dentisti. In Svizzera e Australia, i dati clinici delle persone scomparse vengono raccolti dal National Missing Persons Unit dopo 60 giorni dalla scomparsa.

Un altro approccio utile è quello di marcare le protesi rimovibili con un codice unico, come si pratica in Scandinavia. In Svezia, Islanda, Australia e Stati Uniti, si raccomanda l'uso di un codice o di un transponder con tecnologia RFID su protesi rimovibili, specialmente per pazienti non autosufficienti. Questo sistema prevede l'inserimento di un piccolo dispositivo nella base protesica. Nei paesi scandinavi, oltre il 50% delle protesi sono marcate, una percentuale significativamente più alta rispetto ad altre nazioni occidentali. L'uso combinato di questo sistema con il passaporto implantare potrebbe notevolmente aumentare le potenzialità dell'identificazione odontologica. In Svizzera, è stato sviluppato anche un sistema di identificazione da inserire nello smalto, composto da un dischetto di materiale ignifugo con inciso un codice di 13 caratteri.

La forma, le dimensioni, le modifiche terapeutiche e patologiche rendono unici i denti. È stato calcolato che una dentatura completa può presentare fino a 38.000 combinazioni possibili di restauri. Aggiungendo procedure come endodonzia, protesi, ortodonzia e chirurgia, le combinazioni possibili salgono a milioni. Secondo alcuni studi, se ci sono almeno 12 caratteristiche coincidenti tra lo stato ante-mortem e quello post-mortem, la probabilità di trovare un altro individuo con gli stessi parametri è di uno su 225 milioni. Se le coincidenze si riducono a metà, la probabilità scende a uno su 100.000. Le radiografie bitewing sono particolarmente utili in questo contesto, poiché permettono di confrontare non solo i restauri, ma anche l'anatomia pulpare. Tuttavia, per essere efficaci, la differenza nell'angolazione del tubo radiografico non deve superare i 10 gradi.
Questa combinazione di tecniche e dettagli fa dei denti uno strumento imprescindibile nell'identificazione forense, al pari delle impronte digitali e del DNA.

Materiale informativo
Non ci sono materiali per questa news.
Video
Non ci sono video per questa news.
Altro da questa azienda