Il dato più sorprendente riguarda la spesa per acquisti diretti che ha superato il tetto previsto di 3,36 miliardi di euro, evidenziando una crescita che non mostra segni di rallentamento. Questo aumento si contrappone nettamente alla spesa convenzionata, la quale non ha raggiunto il limite previsto, fermandosi a 832 milioni di euro. Tale squilibrio solleva questioni importanti sulla gestione delle risorse e sulla sostenibilità finanziaria nel lungo termine del sistema sanitario nazionale.

I consumi farmaceutici, misurati in numero di ricette, sono leggermente aumentati (+0,6%) rispetto all'anno precedente, con un totale di 567 milioni di ricette. Nonostante questo, è possibile notare una lieve diminuzione dell'incidenza del ticket totale, che è diminuita del 1,3%. Anche le dosi giornaliere dispensate hanno mostrato un lieve calo, attestandosi a 323 milioni e riflettendo una tendenza verso una maggiore efficienza nel dosaggio e nell’uso dei medicinali. 

Un aspetto particolarmente degno di nota è la spesa per i medicinali innovativi, che ha totalizzato 770 milioni di euro, lasciando un avanzo di 429 milioni rispetto al fondo stanziato dal Ministero della Salute. Questo evidenzia l'importanza crescente di tali trattamenti e solleva interrogativi sulla distribuzione delle risorse e sulla priorità di investimenti.

L'analisi della spesa farmaceutica del 2023 solleva questioni fondamentali sul bilanciamento tra l'acquisto diretto e la spesa convenzionata, la gestione delle innovazioni terapeutiche e l'efficacia del sistema di payback in vigore. È essenziale che gli stakeholder del settore considerino questi dati per pianificare strategie che garantiscano la sostenibilità finanziaria senza compromettere l'accesso ai trattamenti essenziali.

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